Project Description
SPETTACOLO MULTIMEDIALE
evoluzione
ORTO BOTANICO DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA
Passeggiando lungo i viali dello straordinario Orto Botanico dell’Università di Padova e osservando attentamente le meraviglie che lo animano, l’immagine suggestiva dell’imponente Platano orientale (Platanus orientalis), ha suggerito all’artista Cristina Cocco l’idea di organizzare un “notturno” in contemporanea alla mostra “evoluzione” ospitata nella sala Araucaria dell’Orto Botanico di Padova.
L’artista padovana Cristina Cocco porta avanti da anni un progetto di ricerca basato sull’interpretazione del tema del ciclo della natura nel nostro tempo che ha sconvolto l’identità giunta a noi da milioni di anni di evoluzione.
La sua pittura ha trovato nell’orto botanico il luogo d’elezione, dove si è conservata intatta la magnifica integrità delle specie vegetali. L’indagine poetica relativa alla sua ricerca inizia con l’osservazione curiosa e metodica delle ninfee, Victoria cruziana ed Euryale ferox, evocando le fasi di un ideale processo di evoluzione che si compie nell’acqua silenziosa dello stagno.
La prima fase di questo lavoro culmina nella mostra del 2006 alle Scuderie di Palazzo Moroni a Padova, dove l’artista ha presentato una serie di tele che già introducono il passaggio dalla meraviglia della fioritura, dalle forme evocative e dai colori incantevoli, alla successiva decomposizione, preannunciando tuttavia una futura rigenerazione.
Di recente, passeggiando lungo i viali dello straordinario Orto Botanico di Padova e osservando attentamente le meraviglie che lo animano, Cristina Cocco si è fermata ad ammirare l’imponente Platano orientale (Platanus orientalis) la cui caratteristica è una sinuosa fessura da cui l’artista intravede figure che si muovono, si stiracchiano e si contorcono, come se fossero all’interno del corpo della madre.
Questa suggestiva immagine ha suggerito all’artista l’idea di organizzare un “notturno” in contemporanea alla mostra “Evolution” ospitata nella sala Araucaria dell’Orto Botanico di Padova.
La musica di un flautista farà da sottofondo accompagnando gli ospiti alle sedute posizionate di fronte al grande Platano orientale dove assisteranno all’intervento performativo di due attori, un attore e un’attrice, che leggeranno un testo di Paul Valéry Dialogo dell’albero (Dialogue des arbres), dove dialogano Lucrezio e Titiro, ovvero il senso della natura viva e del canto naturale. Questo momento sarà accompagnato e interpretato dal suono suggestivo dell’arpa e del flauto.
Nel blu ceruleo del crepuscolo, qualche secondo di silenzio fungerà da transito verso l’ultima fase in cui il forte battito del cuore, simulato da una percussione, fenderà l’aria, dando inizio alla danza. Dallo schiocco sinuoso del Platano, inizierà a intravedersi l’ombra di una figura fetale, i cui movimenti vagheranno in profondità infinite di pace come in un ventre immenso. La performance prevede, a un certo punto, l’uscita del feto dal grembo materno per andare verso il mondo e i suoi enigmi, in quel cerchio che va dalla morte alla vita e dalla vita alla morte.